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Farmacologia - Pagina: 174

Utilizzo clinico dell'analgesia: gli analgesici oppiacei sono molto utilizzati nel trattamento e nella prevenzione del dolore, nel pre- e post-operatorio, per trattare le comuni condizioni che danno dolore (mal di testa, dismenorrea, travaglio, traumi, bruciature, ecc); sono utilizzati anche in condizioni che non riguardano il dolore, p.e. nello scompenso cardiaco acuto in quanto hanno degli effetti emodinamici (cioè tendono ad equilibrare il sangue dal compartimento venoso al compartimento arterioso), sono utili nell'infarto anche perché tolgono il dolore, per gli effetti emodinamici sono somministrati anche nell'edema polmonare acuto. Nel dolore lieve l'approccio è progressivo (si inizia con i FANS), invece il dolore severo si tratta con oppiacei forti come la morfina (a volte con cateteri impiantati nel midollo spinale che il pz può autosomministrarsi, è più efficace se se lo somministra prima che arrivi il dolore); nel dolore medio ci può essere un accoppiamento tra FANS e oppioidi deboli come la codeina.  FANS. I farmaci antinfiammatori non steroidei hanno un'importanza nel trattamento del dolore perché i terminali delle fibre nocicettive sono sensibilizzati dai mediatori dell'infiammazione: prostaglandine, bradichinine, potassio, istamina (rilasciata da cellule immunocompetenti a livello di una lesione); in particolare le prostaglandine sono mediatori importanti dell'infiammazione, sono quelle che nella fase acuta aumentano la permeabilità capillare --> trattenimento di liquidi --> gonfiore. L'obiettivo dei FANS è quello di bloccare la sintesi di prostaglandine. Le varie prostaglandine derivano dall'azione delle ciclossigenasi sull'acido arachidonico: è un acido grasso di membrana plasmatica, a 20 atomi di carbonio, rappresenta il substrato per le ciclossigenasi, i quali enzimi trasformano l'acido arachidonico in prostaglandine, che hanno diversi ruoli fisiologici in condizioni normali. L'acido arachidonico deriva dagli acidi grassi della membrana plasmatica e viene rilasciato ad opera della fosfolipasi a2.

Tratto da FARMACOLOGIA di Andrea Panepinto
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